


Il cavolo nero bio è un ortaggio leggero e saporito, ricco di vitamine e di sali minerali. In cucina è molto usato per le zuppe o per la famosa ribollita e per le vellutate. Ottimo da aggiungere al cous cous, o nei burger vegetali o nelle insalate invernali. Inoltre dal cavolo nero biologico si può ricavare un pesto pregiato per condire la pasta.
Il cavolo nero è stato sempre utilizzato dalla medicina per curare distorsioni, botte, tumefazioni e infiammazioni osteoarticolari. Come? È molto semplice: basta posizionare un paio di foglie preventivamente pestate sulla parte dolente, fissandole con un bendaggio. Questo genere di applicazioni può essere fatto anche aggiungendo alle foglie una manciata di crusca: avendo quest’ultima proprietà “assorbenti”, accelera la guarigione del processo infiammatorio.
Recenti ricerche confermano che il cavolo nero è utile nella prevenzione di numerose forme tumorali (cancro al colon, al retto, allo stomaco, alla prostata e alla vescica), e risulta efficace per coadiuvare la cura dell’ulcera gastrica, delle coliti ulcerose e anche delle forme influenzali. A tale scopo, la soluzione più semplice è quella di aggiungere un paio di foglie di cavolo nero alle minestre: l’ideale è lessarlo 10 minuti al vapore, poi frullarlo e unirlo alla zuppa a fine cottura, così da non disperderne le virtù curative.Possiamo utilizzare le sue foglie anche sotto forma di centrifugato: in particolare possono rivelarsi utilissime in caso di bruciori di stomaco e infiammazioni intestinali e, in generale, per tutte le difficoltà digestive. Centrifugate 4-5 foglie di cavolo e bevete questo succo fresco prima di pranzo e prima di cena. Continuate così per 30 giorni nel mese di novembre e ripetete il trattamento a marzo, quando il cavolo nero è ancora disponibile sui banchi dell’ortolano.
Il cavolo nero, che ha un sapore più deciso rispetto agli altri cavoli, si può anche aggiungere crudo alle insalate: ne basta una foglia sola, affettata finissima, abbinata a rucola e radicchio e condita con olio d’oliva e succo di limone, per ottenere un contorno altamente depurativo per il fegato e l’apparato renale.
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